Recentemente l’Italia ha goduto di un miglioramento del rating da parte della notissima (e temuta) agenzia Moody’s. Semplicemente l’outlook è passato da stabile a positivo, può sembrare poco ma è piuttosto importante e significativo. Vediamo perchè.

Partiamo dal concetto che dal punto in cui stavamo un declassamento avrebbe portato i nostri titoli di stato (i BTP tanto per capirci) al livello Junk Bond, con la conseguenza pratica di un vero effetto domino sui mercati obligazionari europei con epicentro proprio noi, con rischi importanti di deprezzamento dei titoli per i sottoscrittori del debito pubblico Italiano.

Gli investitori istituzionali Italiani, ma sopratutto esteri, non possono detenere più di una determinata percentuale di titoli con un rischio di questo genere in portafoglio, perciò avrebbero dovuto liquidare le posizioni in eccesso, a qualsiasi prezzo.

Cosa che stanno facendo da diverso tempo, progressivamente da molti mesi, tanto ci siamo noi Italiani che sottoscriviamo qualunque cosa, basta che la televisione e la carta stampata ci dica che è un affare . Poi se le promesse fatte non si avverano cosa importa, quando si è in tanti ci si sente protetti e se va male, mal comune mezzo gaudio.

Il nostro paese nel mondo finanziario è un puntino e di conseguenza per l’altra grande parte del mondo le opportunità di investimento in questo puntino sono insignificanti, ma non per noi, che normalmente consideriamo un titolo di stato greco, giusto per fare un esempio, più rischioso di un titolo italiano . Ma è così realmente o siamo noi a non capire, a non sapere, ad essere vittime di quello che si chiama in finanza comportamentale Home Bias ?

Se guardassimo i rating di 10 anni fa scopriremmo cose interessanti come il Portogallo che era tripla B ed adesso invece è salito di diversi gradini (e noi siamo scesi…), ma anche se guardiamo le statistiche di un anno fa, con la Grecia che aveva un rapporto Debito Pil peggiore del nostro. Oggi un titolo greco paga meno di un BTP sulla stessa durata…qualcuno potrebbe dire che problema c’è ?

Il problema è che con il tempo il rapporto tra il debito pubblico (che sale per colpa degli alti interessi che paghiamo) ed il PIL che purtroppo non sale un granchè , rischia di peggiorare. Insomma lo Stato Italiano potrebbe in un prossimo futuro avere bisogno di una manovra per rientrare nei “paletti” stabiliti a livello europeo.

Saremo bravi nell’utilizzare i soldi del PNRR così decisivi in questa missione ? Qualcuno la vede bene e qualcun’altro vede buio FITTO.

Nel dubbio, a mio modesto avviso sarebbe il caso di mettere in pratica il saggio detto di Kennedy “è meglio riparare il tetto quando splende il sole”, anche se qualche nuvola all’orizzonte per noi Italiani già si vede.

Come?

Per la parte finanziaria si può diversificare meglio a livello globale ( non è cosa per specialisti) e per quanto riguarda la componente immobiliare, grandemente presente nel patrimonio degli Italiani, valutare se non è il caso di prepararci ad un aggravio di qualche tassazione, che ci trovi in vita o che riguardi i nostri eredi.

Di strumenti ce ne sono in abbondanza ed alcuni sono anche gratis.

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