Italiani, popolo di risparmiatori, di depositanti , ma non di investitori o pianificatori…del resto dopo 40 anni  di inflazione inesorabilmente  in discesa, tranne momentanei rimbalzi,  investire in titoli obbligazionari  ha consentito un fantastico  allineamento dei pianeti ,  tra la sicurezza del rimborso alla pari , la cedola e l’apprezzamento del capitale non ci stava necessità di pianificare. L’inflazione era sistematicamente dominata se non battuta, e senza bisogno di avere particolari competenze. Era facile. Oggi lo scenario non è diverso…è semplicemente l’opposto , l’inflazione è ormai acclarato che stia per entrare strutturalmente in una fase di rialzo, alimentata dalla montagna di liquidità che è stata immessa sui mercati dalle Banche Centrali e dalle materie prime inesorabilmente destinate a salire di prezzo .  Se prima era facile stare al passo con i titoli di debito, oggi per agganciare la crescita del mondo  o forse la ripartenza su basi diverse, con dei nuovi  driver dettati dalla Pandemia come la rivoluzione green e quella tecnologica, sarà opportuno stare dalla parte di chi questa crescita la cavalcherà , cioè le aziende quotate. Non è il mio lavoro fare scommesse, azzeccare i titoli /fondi giusti, o fare previsioni sul rendimento di un investimento nei prossimi 2 mesi,  temi che invece attengono al mondo della chiromanzia.

Mi piace invece pensare che il mio lavoro sia quello di sottolineare, oggi più che mai,  il valore della pianificazione che parta dai reali bisogni, i concetti della diversificazione e di un orizzonte temporale che sia in funzione di dati oggettivi , che sia il risultato di una strategia ben precisa e non di riflessioni basate sulla cronaca del  giorno per giorno. Temi che vanno calati nella realtà di ognuno di noi, con le sue differenti esperienze, abitudini, obiettivi di vita. L’importanza delle prevenzione di tutti quei rischi asintomatici che riguardano la sfera patrimoniale, quella successoria, quella degli affetti più cari e della loro serenità.

Per affrontare questi temi , con serietà,  le domande che un cliente dovrebbe porre non sono quanto costa questo prodotto o piuttosto quanto mi renderà, argomenti che mi riportano ad un modello di servizio ormai “arcaico”,  di qualche  decennio fa.  Ma quale tipo di servizio, con quali supporti umani e tecnologici potrà essere assistito il cliente  nel tempo,  per raggiungere prima e con più sicurezza  i suoi obiettivi di vita,  rispetto a come potrebbe fare lui da solo, affidato al suo “intuito” o alla lettura del sole 24 ore. 

Certo, ci sta ancora chi si si cura con l’enciclopedia medica ,  con i consigli della  cartomante della tv privata o peggio ancora non si cura, ma temo che lo scenario prima descritto , con una volatilità che probabilmente tornerà presto , sia piuttosto sfidante anche per un consulente preparato, figuriamoci per chi tira ad indovinare. Se volete saperne di più , sul come affrontare questa “nuova normalità” sono a vostra disposizione per una chiacchierata informale, via web ,  al telefono o in presenza. 

Al piacere di conoscerci.

Paolo Zanoboni