Come di consueto, a cavallo della fine dell’anno si leggono previsioni di ogni genere, specialmente in finanza.

Ma fino ad oggi come sono andate a finire le previsioni fatte, per esempio dagli economisti ?

Vi do una bella notizia, nessun economista ha previsto alcuna delle ultime quattro recessioni (neanche mentre si verificavano) , ma che dire allora degli analisti finanziari ? Anche loro non hanno brillato molto , basta dire che nel 2008 avevano previsto un aumento del 24 % delle quotazioni di borsa, ma come ben sappiamo quell’anno i mercati sono scesi quasi del 40 %. Ahime !

La lezione che si può trarre da questa breve, ma credo disarmante osservazione, è che sarebbe piuttosto avventato prendere decisioni in campo finanziario basandoci sulla capacità di “predire il futuro” di qualche esperto che, del resto, non può esimersi dal farlo semplicemente perchè gli viene richiesto dal mercato.

Quindi, se non possiamo affidarci alle previsioni degli “esperti”, come dovremmo fare per orientarci nelle nostre scelte ?

Sarebbe troppo complesso analizzare ora ed a fondo questo interessante tema delle previsioni, ma qualche spunto di riflessione come promesso lo lascio.

Secondo me il punto di partenza è capire dove siamo, perchè almeno qualche elemento lo abbiamo, poi delineare uno scenario o più di uno (piano B) senza avere la pretesa di prevederne tempistica esatta ed intensità. Infine ricordarsi sempre che la diversificazione e l’orizzonte temporale sono regole fondamentali e che senza una strategia che preveda anche il monitoraggio lungo il percorso (perchè nella vita le situazioni cambiano), si rischia di trovarci nella strada sbagliata.

Ma siccome tra il dire ed il fare di solito ci sta una certa differenza, sarà opportuno tener conto delle nostre umane emozioni positive e negative legate al denaro ( ed a quello che rappresenta per noi), affinchè non diventino degli ostacoli durante la fase operativa del progetto finanziario.

In sintesi: IL MODO MIGLIORE PER PREDIRE IL FUTURO E’ CREARLO – Abraham Lincoln