Nelle ultime settimane i mercati finanziari sono accerchiati da #rischi di vario genere; geopolitici (Ucraina) , monetari (inflazione e tassi) e puramente economici, con una ripresa che potrebbe accellerare con l’uscita dalla crisi pandemica, o rallentare a causa dell’inflazione fuori controllo in alcune aree del mondo, America in primis.

Ma a mio avviso il termine incertezza rende meglio l’idea del termine “rischio” , in quando non tutte le variabili sono necessariamente di segno negativo, a comincare dagli utili aziendali che nell’ultimo trimestre 2021 hanno spesso superato le attese o addirittura superato ogni record di sempre , vedasi il caso di Apple o di Alphabet (Google) . Mentre allo stesso modo non è andata a Facebook ( Meta) che invece ha perso il 26 % in un solo giorno (la perdita più grande di sempre in termini di capitalizzazione in un giorno ) o ad altri titoli importanti , spesso tecnologici.

Anche sull’inflazione i mercati potrebbero aver già prezzato lo scenario peggiore… se avesse quasi ragione la Lagarde dicendo che l’inflazione tornerà intorno o addirittura sotto l’obiettivo 2% ? Del resto in una economia importante come il Giappone l’inflazione al 2% è visto come un obiettivo, ma non riescono neppure ad avvicinarsi a questo livello, nonostante i prezzi dell’energia alle stelle. Hanno fornitori con prezzi diversi? Insomma ci sono dinamiche come quella della strozzature sul lato dell’ offerta, che evidentemente non sono così facili da “pesare”, lasciandoci aperti diversi scenari.

Ma in queste ore l’incertezza maggiore viene dalla Ucraina, è veramente difficile prendere decisioni razionali in una situazione come questa. Se guardiamo al passato le esperienze della Guerra del Golfo (1990/1991) piuttosto che l’attentato alle Torri gemelle con a seguito l’invasione dell’Iraq, ci dicono che dopo una prima fase negativa, spesso di breve durata, i mercati prendono le misure e ripartono con slancio la loro crescita.

Ancora una volta, partendo dal presupposto che ormai la velocità con la quale si muovono i mercati è molto aumentata rispetto al passato (marzo 2020 insegna) , ci si chiede se sia corretto cercare di “mettersi al riparo” , per esempio cercando i cosiddetti “beni rifugio”, oppure cavalcare il trend consapevoli che nella peggiore delle ipotesi è solo questione di aspettare la ripresa .

Anche se può sembrare controintuitivo, chi nel passato è rimasto investito durante le crisi alla fine è ne uscito molto meglio di chi ha cercato “protezione”, per una serie di ragioni legate alla finanza comportamentale ed al relativo timing di rientro sui mercati.

Sarà così anche questa volta?

Nel dubbio, la diversificazione su asset definiti beni rifugio o semplicemente in linea con lo scenario “risk off”, può aiutare a contenere la volatilità ed a resistere senza stress in attesa della ripartenza!

Per saperne di più sulle strategie adatte a scenari così incerti, è possibile richiedere una consulenza gratuita on line compilando il form con la vostra mail preferita. Sarete contattati al più presto.

Paolo Zanoboni